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Rappresentazione visiva dell'articolo: Le polizze vita come strumento di pianificazione successoria

Autore: Sergio Oriente

Data di pubblicazione: 02 aprile 2024

Le polizze vita come strumento di pianificazione successoria

In Italia esiste ancora un’evidente resistenza da parte dei risparmiatori ad affrontare il tema del passaggio generazionale del patrimonio: secondo le statistiche dell’Ufficio centrale degli Archivi Notarili di qualche anno fa, gli italiani che pianificano per tempo questa fase attraverso la redazione di un testamento non raggiungono il 13%. Un “approccio culturale” e spesso di mancata consapevolezza che evidentemente frena gli abitanti del nostro Paese anche nella considerazione di alcuni strumenti finanziari che potrebbero essere molto utili nella gestione della pianificazione.

Ad oggi, in Italia, in assenza di un testamento o di una qualunque altra forma di pianificazione successoria, l’eredità viene suddivisa tra gli eredi predefiniti dalla legge, con il rischio di un possibile disallineamento con i desideri e le aspettative emerse nell’arco della propria vita.

La normativa in materia successoria, in assenza di qualsiasi volontà, stabilisce sia le quote che gli eredi (c.d. legittimi) chiamati a subentrare nel patrimonio del defunto.

Ma non solo. Gli eredi si troverebbero in una situazione di “comproprietà” tra loro, rendendo di fatto una parte del patrimonio, specie quello immobiliare o aziendale, difficilmente fruibile in quanto frammentato tra gli stessi.

Tali considerazioni dovrebbero far riflettere sulla necessità di provvedervi in tempo e autonomamente al fine di far prevalere le proprie volontà, evitare proprietà indivise ed eredi scomodi.

Non da ultimo sarebbe opportuno prevedere forme di tutela verso le persone meritevoli, soprattutto in caso di loro automatica estromissione da parte della normativa generale.

In un contesto sociale profondamente mutato, ove sono aumentate le famiglie composte da convivenze o quelle “allargate” provenienti da precedenti matrimoni o semplicemente quelle formate dai coniugi senza figli, sarebbe opportuno aver ben chiaro i rischi legati alle non scelte e di come l’utilizzo consapevole di strumenti di pianificazione successoria possano esser utili al raggiungimento degli obiettivi sperati.

In base alla legge, l’eredità si devolve al coniuge e ai figli, in assenza di quest’ultimi, ai genitori ed ai fratelli/sorelle fino (in assenza dei precedenti), ai parenti entro il sesto grado. In loro mancanza subentra lo Stato.

Ma non tutti sanno che, anche in presenza di testamento, la possibilità di disporre dei propri beni non è assoluta, essendo richiesta per legge l’assegnazione di una quota minima ad alcuni eredi quali ad esempio il coniuge ed i figli. In questo caso la libertà di disporre del proprio patrimonio sarebbe comunque garantita anche se in misura parziale.

Attualmente nel nostro Paese le imposte di successione sono ancora contenute, ma considerando le sfide finanziarie che si stanno affrontando, non è detto che tale situazione possa permanere anche in futuro. Di certo il carico fiscale non è l’unico aspetto che bisognerebbe prendere in considerazione quando si decide di pianificare la propria successione.

In questo quadro normativo, strumenti alternativi come le polizze vita possono offrire maggiore flessibilità e controllo sul trasferimento del patrimonio oltre che beneficiare di vantaggi fiscali come se fosse un atto testamentario tra persone ancora in vita.

Le polizze vita di risparmio e investimento stanno emergendo sempre più come una soluzione strategica in ottica di pianificazione finanziaria e successoria.

Grazie a una serie di vantaggi fiscali e alla flessibilità nel trasferimento dei risparmi, queste soluzioni offrono una via efficace sia nel tutelare il proprio patrimonio nel tempo, sia nel garantire il benessere e il futuro dei propri cari a livello economico.

Una delle principali attrattive dello strumento assicurativo è la sua esclusione dall’asse ereditario. Il capitale investito in polizza normalmente non entra infatti a far parte del patrimonio ereditario, dando la possibilità a ciascuno di designare liberamente come beneficiario anche un soggetto terzo al di fuori della propria parentela. Inoltre, parlando di vantaggi fiscali, le somme erogate al beneficiario designato, sono esenti da imposte di successione. Ciò significa che non formeranno la base imponibile per tale tassazione, consentendo altresì un trasferimento agevole degli asset senza ulteriori e pesanti oneri fiscali.

Pensiamo anche alle tempistiche di svincolo del patrimonio in sede di passaggio di eredità. Grazie alla soluzione assicurativa, il capitale viene liquidato in tempi minori rispetto a quelli dei beni ereditati, consentendo agli eredi di entrare in possesso della liquidità necessaria per coprire spese legate al passaggio ereditario, come ad esempio alle imposte di successione, a quelle relative alla voltura dei beni immobili o all’estinzione delle eventuali rate del mutuo, fino a consentire il pagamento di eventuali creditori del defunto. Per questo, sempre più persone, anche con maggiori disponibilità, optano per le polizze vita temporanee caso morte per assicurare in tempi ristretti la liquidità per gestire future attività amministrative in caso di eredità importanti che coinvolgono anche valori immobiliari.

La polizza, inoltre, offre la possibilità di creare una compensazione tra gli eredi poiché offre la possibilità di scegliere a chi e per quale quota destinare i capitali. Mediante una semplice comunicazione alla Compagnia è possibile designare o modificare il beneficio (in qualsiasi momento della propria vita) indicando le percentuali di liquidazione della prestazione più utile a garantire il rispetto delle quote di eredità che si vogliono riconoscere.

Non da ultimo, le polizze vita prevedono l’irrevocabilità del beneficiario: il contratto può produrre gli effetti di un patto successorio con la rinuncia al diritto di revoca del contraente e l'accettazione del beneficio da parte del beneficiario.

Le esigenze naturalmente possono essere di vario tipo, a cominciare dalla volontà di ripartire equamente ai propri cari il patrimonio ereditario avendo cura di evitare proprietà indivise, così da preservare l’armonia famigliare. Una soluzione in tal senso è la sottoscrizione di una polizza vita avente come beneficiari proprio le persone più care, con percentuali utili a compensare i differenti valori dei beni assegnati e sostenere i carichi fiscali.

In altri casi l’esigenza potrebbe essere di ripartire diversamente il patrimonio ereditario per compensare eventuali aiuti dati in vita ai propri cari, per la tutela di soggetti deboli e/o meritevoli e per evitare eredi scomodi in assenza di figli. In questo caso la polizza può offrire risposte adeguate consentendo di assegnare a questi soggetti -in tutto o in parte- la quota disponibile (anche in riservatezza) e le somme necessarie a sostenere i carichi fiscali (imposte successione/catastale/registro).

Nel caso di un nucleo famigliare in crisi, ci può essere la volontà di ridurre alla sola quota di legittima la parte di eredità da assegnare al coniuge separato non ancora divorziato, aumentando la porzione da assegnare ai propri cari (figli, nuovi compagni e così via). In questo caso, l’assicurazione può diventare uno strumento fondamentale, permettendo di assegnare una quota maggiore di eredità anche in riservatezza nei limiti della quota disponibile.

Un’altra ipotesi può essere quella del single che, in assenza di figli e/o persone care, deboli o meritevoli, intenda destinare il patrimonio ereditario al perseguimento di uno scopo meritevole di tutela. In questo caso la polizza vita può indicare come beneficiario una fondazione esistente o un trust a lento rilascio, da costituire ad hoc al fine di perseguire lo scopo prescelto.


“Pianifica per questo mondo come se dovessi vivere per sempre, ma pianifica per il futuro, come se dovessi morire domani.”
(SALOMON IBN GABIROL)


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